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Regolamentazione delle criptovalute nel 2023

4 tendenze principali

Il settore delle criptovalute è nato nel 2009 e da allora è cresciuto in modo significativo, a volte impressionante. Gli investimenti del settore fintech hanno raggiunto 55,3 miliardi di dollari nel 2019. Le leggi e le normative globali per le criptovalute si sono invece evolute molto più lentamente, anche se gli asset digitali sono ormai popolari in tutto il mondo. Secondo un report di Chainalysis del 2022, questi 10 Paesi sono quelli con i più alti tassi di adozione delle criptovalute:

  1. Vietnam
  2. Filippine
  3. Ucraina
  4. India
  5. Stati Uniti
  6. Pakistan
  7. Brasile
  8. Thailandia
  9. Russia
  10. Cina

Questa notevole crescita del mercato globale delle criptovalute ha innescato serie conseguenze, tra cui lo scandaloso arresto nel novembre 2022 di Sam Bankman Fried di FTX. Nel 2023 le aziende, i singoli investitori e i loro avvocati devono prepararsi ad affrontare tendenze senza precedenti nella regolamentazione delle criptovalute. Considerando la natura globale di questa nuova serie di leggi e requisiti, potrebbe essere necessario ricorrere a servizi di traduzione legale o anche di interpretariato legale. Ecco quattro importanti tendenze nella regolamentazione delle criptovalute che osserveremo nel corso del 2023.

Tendenza 1. La regolamentazione delle criptovalute diventerà più rigorosa a causa dei recenti scandali

Lo scambio multimiliardario di criptovalute di FTX ha generato una massiccia implosione. Questo costoso scandalo ha avuto ripercussioni sulla comunità finanziaria globale. Non verranno semplicemente intraprese azioni legali contro specifiche aziende o persone. Molti Paesi e organismi di regolamentazione finanziaria saranno spinti a prendere provvedimenti per proteggere gli investitori. Un articolo del Financial Times spiega come il Consiglio per la stabilità finanziaria (FSB, Financial Stability Board) intenda accelerare la creazione di nuove normative in risposta al recente scandalo delle criptovalute. Dietrich Domanski, segretario generale dell'FSB, ha affermato che "gli eventi recenti hanno dimostrato quanto sia urgente affrontare i rischi" e che "il piano di lavoro rifletterà questa urgenza".

Tendenza 2. IOSCO punterà a una regolamentazione più globale delle criptovalute

L'Organizzazione internazionale delle Autorità di controllo dei mercati finanziari (IOSCO, International Organization of Securities Commissions) è una potente organizzazione finanziaria globale con membri provenienti da oltre 100 Paesi e il potere di regolamentare almeno il 95% dei mercati globali. Come riporta un articolo della Reuters, Ashley Alder, presidente di IOSCO, ha dichiarato di ritenere che IOSCO dovrebbe regolamentare il mercato delle criptovalute nel 2023. Pensa che il settore delle criptovalute rappresenti una delle importanti "tre C" su cui IOSCO dovrebbe concentrarsi nel prossimo anno:

  • COVID-19
  • Clima
  • Criptovalute

Alder considera cruciale la regolamentazione delle criptovalute per due motivi. In primo luogo, una regolamentazione globale più rigorosa permetterà di affrontare al meglio le sfide sempre più complesse legate alla sicurezza informatica. In secondo luogo, ritiene che la regolamentazione di questo settore sia fondamentale per supportare gli investitori finanziari vulnerabili e le iniziative finanziarie a tutela del clima. L'obiettivo sarebbe quello di creare un gruppo globale analogo a quello dedicato ai finanziamenti per la lotta ai cambiamenti climatici nato nell'ambito del G20, il gruppo delle economie leader.

Checking financial reporting on a laptop

Tendenza 3. L'FMI si impegnerà ad accelerare la regolamentazione globale delle criptovalute

Dal 2021, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha fatto passi da gigante nella regolamentazione globale delle criptovalute. Nell'aprile 2022 ha presentato una proposta per istituire un fondo per la resilienza e la sostenibilità. Nello stesso anno ha richiesto all'Argentina di "scoraggiare" l'uso di criptovalute offrendo in cambio un considerevole prestito. L'FMI si oppone ai "livelli inadeguati di divulgazione e sorveglianza" che caratterizzano le criptovalute, nonché alla "mancanza di solide pratiche di gestione dei rischi e governance operativa". L'organizzazione è preoccupata per il potenziale del mercato delle criptovalute di facilitare il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. A fronte di preoccupazioni che riguardano ogni angolo del pianeta, l'FMI propone una soluzione unica per le criptovalute. In particolare, punta a un'iniziativa coordinata a livello globale, con regole standard internazionali per la sorveglianza delle attività legate alle criptovalute e la standardizzazione dei dati. L'FMI cerca di trovare al più presto una soluzione globale completa, prima che le normative diventino frammentate e complicate da applicare (cosa che, come vedremo più avanti, potrebbe già essere avvenuta).

Tendenza 4. Diversi Paesi implementeranno e applicheranno una regolamentazione locale per le criptovalute

A causa della crescita esponenziale del mercato delle criptovalute negli ultimi anni, molti Paesi hanno creato normative locali. Numerosi Paesi prevedono inoltre di sviluppare nuove regolamentazioni nel 2023. È importante notare come le normative siano parecchio differenti da Paese a Paese. Alcuni Paesi sono favorevoli alle criptovalute, mentre altri le "scoraggiano" o vi si oppongono. Vediamo alcuni esempi.

  • El Salvador: nel 2021 una legge specifica sui bitcoin ha riconosciuto la criptovaluta come moneta a corso legale. È stato inoltre richiesto alle aziende di fare lo stesso.

  • Saint Kitts e Nevis: nel 2022 il Primo Ministro ha dichiarato le criptovalute moneta a corso legale.

  • Lugano, Svizzera: sono in via di sviluppo piani per consentire ai cittadini di pagare le tasse locali con criptovalute.

  • Bielorussia: vengono offerti incentivi fiscali ai privati che possiedono asset digitali.

  • Singapore: vengono offerti incentivi fiscali ai privati che possiedono asset digitali.

  • Argentina: nel 2022 l'Argentina ha accettato di "scoraggiare" l'uso della criptovaluta in cambio di un prestito di 45 miliardi di dollari dal Fondo monetario internazionale (FMI). L'FMI è stato molto esplicito riguardo alle sue preoccupazioni per la regolamentazione delle criptovalute. Questo intervento ha un notevole impatto, in quanto i bitcoin trovano terreno fertile nei Paesi in cui valuta e mercati sono già instabili.

  • Regno Unito: nel 2021 la Financial Conduct Authority (FCA) ha messo in guardia i cittadini britannici per quanto riguarda i social media e il settore delle criptovalute. Charles Randell, presidente dell'FCA, ha dichiarato: "Alcuni influencer sui social media vengono regolarmente pagati dai truffatori per far lievitare artificialmente il valore di nuovi token su basi puramente speculative. Alcuni influencer promuovono valute che semplicemente non esistono".

    Nel dicembre 2022 il presidente entrante dell'FCA, Ashley Alder, ha fatto osservazioni ancora più pesanti. Ha dichiarato che il business delle criptovalute:

    • spesso facilita il riciclaggio di denaro
    • è "deliberatamente evasivo"
    • consente/esegue attività che comportano "un rischio molto elevato"

    Un articolo di Cointelegraph afferma che il Dipartimento del Tesoro britannico sta pianificando l'implementazione di un quadro normativo per rafforzare la regolamentazione delle criptovalute, in particolare le operazioni delle società straniere. Si ipotizza che in seguito all'applicazione di queste restrizioni sarà richiesta la registrazione presso l'FCA, che prevede un processo talmente complesso da non essere superato dall'85% dei richiedenti.

  • Europa: nel 2020 la Commissione europea ha proposto un nuovo quadro di riferimento, il regolamento MiCA (Markets in Crypto Assets). Il MiCA stabilisce che le attività legate alle criptovalute (compresi il trading e gli investimenti) saranno soggette al quadro normativo esistente per i servizi finanziari dell'UE. Questo regolamento sarà pienamente efficace entro la fine del 2024, ma è probabile che entrerà in vigore (almeno parzialmente) già nel 2023. La proposta di legge mirerà a:
    • tutelare gli investitori
    • rafforzare l'integrità del mercato
    • assicurare il corretto funzionamento del mercato

  • Stati Uniti: la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti considera ad alto rischio le società che si occupano di criptovalute. Le linee guida emesse a dicembre 2022 richiedono alle società soggette a obblighi di divulgazione, ai sensi delle leggi federali sui titoli, di comunicare eventuali relazioni dirette o indirette con società di criptovalute che:
    • sono state dichiarate insolventi
    • sono state dichiarate fallite o hanno presentato istanza di fallimento
    • hanno ricevuto richieste di rimborso eccessive o sospeso i prelievi
    • hanno gestito criptovalute dei clienti non contabilizzate
    • hanno avuto problemi di mancata conformità materiale o aziendale

    Un articolo di Bitnation spiega inoltre che la SEC ha affermato che le società dovrebbero "considerare la necessità di affrontare gli sviluppi del mercato delle criptovalute nei loro documenti in generale, tra cui quelli relativi a descrizioni del business, fattori di rischio e discussioni e analisi di gestione".

    La FinCEN (Financial Crimes Enforcement Network. rete per la lotta contro i reati finanziari) richiede che gli scambi di valuta virtuale:
    • vengano registrati
    • siano conformi ai requisiti antiriciclaggio (AML)
    • rispettino i requisiti KYC (Know-Your-Customer)

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